ORESTE

di Euripide

(traduzione di Carlo Diano)

Oreste, una delle ultime tragedie di Euripide (408 a.C.) affronta in maniera del tutto nuova rispetto alla tradizione il terzo e conclusivo capitolo del ciclo argivo (il ritorno di Agamennone vincitore della decennale guerra troiana; sua uccisione da parte della moglie Clitennestra e del suo amante Egisto; il ritorno in Argo del giovane Oreste che, con il fraterno amico Pilade e la sorella Elettra, progetta ed esegue la vendetta matricida voluta dal dio Apollo; la persecuzione di Oreste da parte delle Erinni fino alla sua assoluzione per volere della dea Atena). Nella moderna concezione drammatica di Euripide, profondamente attraversata dalla filosofia sofistica, il gusto della teatralità architetta uno sviluppo della vicenda assolutamente inedito. Oreste è ora colto da un’intermittente follia, frutto del senso della colpa e del rimorso per il matricidio commesso. Le Erinni non sono più potenze visibili dell’oltretomba, ma sono ed agiscono in lui come fantasmi della coscienza. Alla colpa del suo delitto né Menelao, né Tindareo possono e vogliono porre rimedio. Oreste ed Elettra saranno condannati a morte da un tribunale interamente civile. Di qui la ribellione alla sentenza, il ricorso ad altra violenza con l’uccisione di Elena e la presa in ostaggio della piccola Ermione, l’occupazione del palazzo reale con la minaccia d’incendiarlo se non sarà loro garantita la fuga. Sarà un improbabile Apollo a sciogliere il nodo in un lieto fine di assoluta maniera. Dalla tragedia del destino Oreste approda al dramma della libertà. Intreccio romanzesco, ricco di spunti per un’agita e moderna teatralità, Oreste viene oggi allestita in una versione -pur rigorosamente attenta al senso e ai valori della lezione classica- di asciutta contemporaneità. Come una recita in un’aia contadina, con pochi ma chiari tratti, perduta la cornice, la storia racconta se stessa, cercando di trasmettere al nuovo pubblico l’intima potenza della scrittura tragica.

Personaggi/Interpreti Oreste Tommaso Lipari, Elettra Giulia Malavasi, Elena Chiara Lutri, Ermione/Schiavo frigio Annalisa Cracco, Menelao/Messaggero Andrea Puglisi, Un soldato Davide Ventura, Tindareo/Apollo Paolo Floris, Pilade Maria Lomurno

Coro di donne argire Michela Asiei, Irene Bianchini, Michela De Nicola, Clizia Mancaraglia, Rossella Pagano, Federica Pallozzi Lavorante

Regia Giancarlo Sammartano

Impianto scenico e Costumi Valentina Tesei

Musiche Dimitri Nicolau