IL PERSIANO

di Tito Maccio Plauto
Traduzione di Giancarlo Sammartano

Il Persiano, nel suo perfetto intreccio di verità ed apparenze, realizza un modello inimitabile di macchina comica, dove la boria del potere dei padroni è messa impietosamente alla berlina con uno spirito dissacrante che rimanda alla poetica di Aristofane, all’utopia di una società di giusti in armonia con la vita naturale del mondo.
Lo schiavo Tossilo è innamorato di Lemniselenide ma non ha il denaro necessario per riscattarla. Con l’aiuto e la complicità dell’amico Sagaristione e del parassita Saturione mette a punto un piano per riavere il denaro che dovrà versare al lenone Dòrdalo che possiede la ragazza. Il piano prevede che Sagaristione, truccato da persiano, si rechi da Dòrdalo a proporgli l’acquisto di un’avvenente schiava araba. Costei è la figlia del parassita Saturione che dopo l’imbroglio la reclamerà legittimamente da Dòrdalo. Il lenone abbocca, la beffa riesce.
Lo spettacolo ripropone la storica ed affascinante modalità scenica di quella drammaturgia: solo quattro attori infatti, attraverso l’uso delle maschere interpretano – in un vorticoso e di per sé esilarante gioco teatrale – tutti i ruoli del testo.

Interpreti   Paolo Floris, Tommaso Lipari, Mattia Parrella, Andrea Puglisi

Regia Giancarlo Sammartano

Maschere  Giancarlo Santelli   Scena e Costumi  Daniela Catone  Musiche Stefano Marcucci  Organizzazione Fulvio Ardone