Cechov fa male!

Sincopi Deliqui Infarti e altri Mancamenti

di Sergio Basile

con

Sergio Basile e Barbara Scoppa

Martina Tore    Piero Lanzellotti

 Disegni di Spartaco Ripa

 Regia di Sergio Basile

Mosca 1939:  gli attori  Serghiej Kozinkov  e sua moglie Varvara, vengono convocati  presso gli uffici del GLAVREPERTKOM, organo istituito  da Stalin e preposto al controllo delle rappresentazioni teatrali. Devono  fornire chiarimenti  circa  il  progetto di un loro  spettacolo. Lo spettacolo, intitolato  Sincopi Deliqui Infarti e altri Mancamenti… si ispira ad un lavoro su Anton Cechov –autore  ormai poco rappresentato in Unione Sovietica e guardato con diffidenza dai fautori del “realismo socialista”-che nel 1934,  Mejerchol’d– il grande regista della Rivoluzione d’Ottobre   caduto in disgrazia e  inviso a Stalin- aveva messo in scena nel suo teatro a Mosca con il titolo di  33 Svenimenti” (a causa della presenza di numerosi svenimenti, trentatré appunto, individuati  nei tre atti unici  e diventati il  filo conduttore dello spettacolo). Dopo una lunga attesa trascorsa nella sala d’aspetto del GLAVREPERTKOM, Serghiej e Varvara alla fine vengono  ricevuti da un arrogante funzionario. Inconsapevoli degli sviluppi degli eventi storici, ignari della feroce repressione   che si sta profilando ai danni di intellettuali e artisti non allineati alle direttive di Stalin, davanti al burocrat, esaltano Cechov, citano  le parole del “Grande Maestro” Mejerchol’d, di cui Serghiej è anche  collaboratore. Il verdetto del censore   sarà  ovviamente scontato: lo spettacolo non si farà.   In linea con quello che accadrà dopo qualche tempo  a Mejerchol’d -il quale  sarà fucilato il 2 febbraio del 1940 per ordine di Stalin- Serghiej e Varvara saranno  divisi e spazzati via dalla Storia:  l’uno arrestato e giustiziato, l’altra costretta a fuggire in America dove si farà una nuova vita. Un identico destino  accomuna il grande Mejerchol’d e loro, i  piccoli, stralunati e poetici   protagonisti di questa pièce.

NOTE DI REGIA

Cechov fa male – titolo mediato dal celebre monologo cecoviano Il tabacco fa male,  scritto e diretto da Sergio Basile, vuole raccontare,  in questa epoca distratta in cui il Teatro sembra aver smarrito il suo ruolo-guida nella formazione delle coscienze e sembra svolgere un ruolo molto subalterno ad altre forme di spettacolo, quanto invece sia importante;  così importante che nello scontro tra chi vuole controllarlo (Stalin o altri dittatori… che ne  temono  la forza dirompente e vogliono asservirlo ai loro fini propagandistici) e chi  vuole farlo  liberamente, lasciandosi guidare solo dalla propria fantasia e ispirazione (come Mejerchol’d e Serghiej e Varvara), si può anche morire.  Il Teatro fa male diceva Vittorio Gassman, Maestro di Sergio Basile e Barbara Scoppa alla Bottega Teatrale di Firenze: a lui, a Gassman, questo spettacolo – che si avvale della collaborazione di Spartaco Ripa che ha eseguito i disegni che svolgono una importante funzione drammaturgica all’interno dello spettacolo – è dedicato.