da Achille Campanile
con
Ludovica Alvazzi Del Frate, Riccardo Avramo, Giulia Bruni, Marius Gheorghe Bunduc, Beatrice Buticchi, Emanuela Calabretta, Davide D’Innocenzo, Laura Franco, Lorenzo Lotti, Melissa Mellica, Sabino Mutascio, Alessandro Nobile, Sebastiano Ragni, Lavinia Rosso, Giovanni Schiavo, Federica Tricoli, Gianluca Troccoli
regia Sergio Basile
costumi Daniela Catone
assistente alla regia Tommaso Sassi
Forse senza la morte non potrebbe esserci comicità. Che grande trovata da romanziere la morte. (Achille Campanile)
Può sembrare paradossale che Achille Campanile, un umorista raffinato dallo stile “leggero”, possa utilizzare la morte, evento tragico per eccellenza, come uno dei maggiori spunti d’invenzione comica delle sue opere. Leggendolo ci si accorge che il tema della morte è ossessivamente ricorrente nelle sue opere: per Campanile la vita non è altro che un modesto teatrino di uomini improvvisati, con le quinte di cartapesta dove da un momento all’altro magari soltanto per un banale incidente, il sipario può calare per sempre. Questo paradosso ci ha affascinato ed ha fornito le linee guida nella stesura della drammaturgia di Casa Campanile. Interno ‘900 (Suonare qui). Nucleo centrale è Il Povero Piero (1959), romanzo da cui Campanile stesso nel 1961 trasse una commedia. Uno dei passaggi fondamentali del romanzo e (della commedia) è certamente la visita di condoglianze, sviluppo dell’atto unico Visita di condoglianze scritto nel 1937. Il prologo è invece costituito dalle comiche riflessioni sulla morte sviluppate nella raccolta di elzeviri La cantilena all’angolo della strada (1933) mentre l’epilogo è un brano -quello sulla morte del giorno- tratto da Se la luna mi porta fortuna (1929).
Sergio Basile