ASSOLI – Drammaturgie d’Attore

La manifestazione vuole guardare in modo nuovo ad alcune grandi figure letterarie e storiche per consentire alle stesse di suggerire visioni diverse ed inaspettate della tradizione nel suo farsi espressione drammaturgica. L’intento è di rappresentare la ricerca di linguaggio artistico sintetico e sincretico che dia, attraverso il corpo e la voce di grandi interpreti, una nuova energia espressiva: un intreccio di diverse scritture, parola, corpo, voce, immagine mimica. Protagonista assoluto della scena è l’Attore con il suo bagaglio di potenza espressiva e fragilità, disciplina intransigente ed estro creativo, sensibilità e carisma.

La manifestazione si terrà nelle giornate dal 20 al 28 dicembre 2021 presso il Teatro della Visitazione. In particolare i giorni di spettacolo saranno lunedì 20 – martedì 21 – mercoledì 22 – lunedì 27 e martedì 28 dicembre 2021 per un totale di 6 spettacoli di cui uno rivolto ai più giovani nel pomeriggio del 28 dicembre. Tutti i giorni dalle 16 alle 18, tranne martedì 28 dicembre che sarà dedicato allo spettacolo rivolto ai bambini, si terranno laboratori teorici e pratici gratuiti e aperti a tutti con una capienza massima di 25 partecipanti su temi specifici dell’Arte dell’Attore (n. 4 laboratori).

PROGRAMMA

LUNEDÌ 20 DICEMBRE

Ore 16-18 Workshop Recitare in versi a cura di Sergio Basile

L’insegnamento della recitazione in versi offre la conoscenza delle infinite possibilità della propria lingua.Il laboratorio affronterà gli elementi basilari dello studio del verso, che si presenta con una griglia di regole molto ferme, offrendo un’opportunità diversa per perfezionare la tecnica. Quanto più il linguaggio dei versi è arcaico e desueto, tanto più sarà stimolante coglierne l’essenza attraverso il ritmo e la melodia.

Ore 21 Spettacolo Cechov fa male! Sincopi Deliqui Infarti e altri Mancamenti

Scritto, diretto e interpretato da Sergio Basile con Barbara Scoppa

Cechov fa male -titolo mediato dal celebre monologo cecoviano Il tabacco fa male– si propone di raccontare,  in questa epoca distratta in cui il Teatro sembra aver smarrito il suo  primato, saldamente tenuto per quasi tutto il ‘900,   quanto invece esso sia necessario alla formazione delle coscienze, alla crescita culturale dell’individuo. Così importante che, ritornando al contesto in cui si sviluppa la drammaturgia,  nello scontro tra chi vuole controllarlo (il Potere, in questo caso Stalin e la sua burocrazia che ne  teme  la forza dirompente e vuole asservirlo a fini propagandistici) e chi  vuole farlo  liberamente, lasciandosi guidare solo dalla propria fantasia e ispirazione (come il grande regista e didatta Mejerchol’d e Serghiej, il protagonista del dramma), si può anche morire.

 MARTEDÌ 21 DICEMBRE

Ore 16-18 Workshop Il Teatro di Narrazione a cura di Paolo Floris

Questa forma di teatro è piuttosto recente e prende spunto dai grandi monologhi teatrali realizzando una forma di spettacolo in cui spesso l’attore è anche autore del testo e narra vicende di cui ha grande urgenza di parlare pubblicamente. Non c’è lo studio del personaggio, l’attore sulla scena è se stesso. Protagonista assoluta è la storia e, per essere avvincente, deve essere raccontata nel migliore dei modi.

Ore 21 Spettacolo Gramsci spiegato a mia figlia

Scritto, diretto e interpretato da Paolo Floris, musiche di Luca Cadeddu

Antonio Gramsci è tra i pensatori italiani più studiati e tradotti al mondo. Ma quanto effettivamente si conoscono le sue opere, il suo pensiero e la sua vita? L’obiettivo che si è posto l’attore e appassionato di storia Paolo Floris, quando ha scritto lo spettacolo “Gramsci spiegato a mia figlia”, è proprio quello di raccontarlo e spiegarlo in modo semplice e ironico come lo spiegherebbe a un bambino. Un monologo in cui cultura e divertimento si fondono insieme, dedicato ai bambini e agli adulti, percorre i momenti cardine della vita dell’intellettuale di Ales: l’infanzia, i suoi studi, i suoi amori, fino alla sua prigionia politica. La storia si snoda attraverso un dialogo diretto, semplice, ma mai banale con la co-protagonista Nina, una bambola di pezza che nella finzione teatrale interpreta la figlia dell’attore. Tra le domande che gli pone la bambina emergono alcuni temi importanti del pensiero gramsciano: l’importanza della scuola, dello studio, della cultura, la differenza fra destra e sinistra e l’importanza dell’impegno individuale davanti alle ingiustizie ponendo sempre un occhio di riguardo al mondo di oggi.

MERCOLEDÌ 22 DICEMBRE

Ore 16-18 Workshop Recitazione in maschera a cura di Paolo Floris e Andrea Puglisi

Il laboratorio ripercorre il lavoro corporeo dell’attore, attraverso il mimo, il gesto espressivo e l’amplificazione delle emozioni. Lo studio delle posture, dei ritmi e delle attitudini dei personaggi sarà la base del lavoro fisico. Si sperimenteranno piccole scene per far sì che la maschera diventi un amplificatore delle emozioni e non un ostacolo all’espressione facciale.

Ore 21 Spettacolo Purgatorio. L’inCanto del tempo

Scritto, diretto e interpretato da Graziano Piazza e Viola Graziosi

Il Purgatorio è l’unica cantica che conosce il Tempo. Si distilla l’anima purgante con una parola che diventa suono. E guarisce. In questo Tempo nostro unico possibile, in cui la Guarigione è l’effetto che la “musica” produce con l’amoroso canto che mi solea quetar tutte mie doglie.

Ne seguiremo le risonanze poetiche nel Tempo, che ci giungono ancora dalla radice profonda delle Arti, dai Poeti e da questo Divino “dramma liturgico” che ci corrobora l’anima col suo InCanto. Un percorso quindi non solo nella poesia di Dante ma anche nella poesia più contemporanea che è fiorita grazie a quella del Sommo Poeta.

LUNEDÌ 27 DICEMBRE

Ore 16-18 Workshop La canzone a teatro a cura di Ambra Cianfoni

Una canzone può raccontare: emozioni, storie, avventure, colori e paesaggi. Ma come? Un laboratorio di canto e interpretazione, che attraverso semplici giochi ritmici, di associazione mentale e di creazione di rime, regalerà a ciascun partecipante la sua storia. Il laboratorio teatrale, dedicato all’espressività vocale, prevede un lavoro sulla voce e sul ritmo che misceli sapientemente canto e teatro.

Ore 21 Spettacolo Lulù

Scritto, diretto e interpretato da Ambra Cianfoni, musiche di Paolo Rozzi

Nella nostra Roma, riparata dagli angeli del ponte, sua casa, troviamo la dolce Lulù che attraverso i brani della tradizione romana e non solo ripercorre e vi racconta la sua storia. Storia di vita, di speranza. Storia d’attese. Storia d’amore. Il suo e del suo Nino.

Lulù è un viaggio in una storia piena di emozione, dove non mancano sorrisi risate ma anche lacrime e dolore, d’altronde cos’è la vita se non un contenitore immenso di tutte queste cose che si alternano e fanno girare la testa, una giostra di luci e ombre, dalle quali è impossibile non lasciarsi trascinare. E come scorrono le acque calme del Tevere così attende quieta Lulù simbolo di un amore che va oltre ogni speranza, un amore che sfiora l’impossibile e crede, nonostante tutto, nel suo folle sogno.

MARTEDÌ 28 DICEMBRE

Ore 17 Spettacolo Le avventure di Arlecchino e Pulcinella 

di e con Andrea Puglisi e Benedetta Nicoletti

Un’avventura emozionante in compagnia delle maschere più famose d’Italia. La prima, Arlecchino, è una tipica maschera appartenente al nord Italia e la seconda, Pulcinella, è la famosissima maschera napoletana. Attraverso la differenza Nord-Sud si vuole far capire ai giovani spettatori come la grande distanza geografica non ha mai intaccato una forte amicizia che dura da anni.

Grazie a una serie di lazzi, le due maschere si imbroglieranno a vicenda, faranno degli scherzi, si travestiranno e, a turno, giocheranno con il pubblico. Il personaggio di Pulcinella condurrà le azioni principali dello spettacolo e sarà sempre in contatto con il pubblico.

I bambini verranno chiamati in prima persona a partecipare ai giochi di Arlecchino e Pulcinella.

Ore 21 Spettacolo Cola

Scritto da Stella Saccà, diretto da Marco Silani, interpretato da Andrea Puglisi

L’idea del monologo Cola nasce qualche anno fa quando, Andrea Puglisi, ritornato nella sua città natale, Catania, ha assistito ad una rappresentazione della celebre opera siciliana U sapiti com’è di Francesca Sabàto Agnetta. La storia narra le vicissitudini di un ragazzo con un ritardo mentale nella Sicilia indigente nel contesto di una società contadina. Gente modesta e superstiziosa.

“Il testo però – scrive Andrea Puglisi – non sviscera alcuni argomenti ritenuti dei tabù: il rapporto morboso del giovane Cola con la madre (a tratti quasi incestuoso, anche se solo metaforicamente), l’amore in tutte le sue sfaccettature, il sesso e la morte. Tutto veniva accennato e lasciato, come dire, sospeso in un limbo. Sono partito da lì. Da ciò che non viene detto. Dal “limbo” dove il giovane è rimasto dopo la morte. Ho sentito la necessità di dare voce a Cola e ho immaginato (insieme alla drammaturga che ad arte ha riordinato le mie idee) le svariate situazioni e storie che potevano essere raccontate dal protagonista della mia storia”.

 

Iniziativa finanziata con fondi della Regione Lazio

Cechov fa male! Sincopi, deliqui, infarti e altri mancamenti

Gramsci spiegato a mia figlia

Purgatorio. L’InCanto del tempo

Lulù

Le avventure di Arlecchino e Pulcinella

Cola

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