Antigone

da SOFOCLE

drammaturgia e regia GIUSEPPE ARGIRO’

con JUN ICHIKAWA, SERGIO BASILE, MAURIZIO PALLADINO, MARIA CRISTINA FIORETTI, SILVIA FALABELLA, FILIPPO VELARDI, CECILIA GUZZARDI, VINICIO ARGIRO’

ANTIGONE è una delle tragedie più rappresentate in ogni parte del mondo, perché meglio di ogni altra rappresenta l’essenza stessa del tragico: la giovane protagonista della tragedia sofoclea si ostina a voler seppellire il corpo del fratello Polinice, contro la volontà dello zio Creonte, che ne vuole punire il tradimento. Polinice infatti si è schierato contro la sua stessa città e ha trovato la morte in un duello fratricida con Eteocle. Antigone, che difende i vincoli di sangue e le ragioni della pietà familiare, si scontra con l’ottusità del potere e della ragione di stato, incarnando il diritto “naturale” contro quello “positivo” dettato dalle leggi, rappresentando l’ideale dell’eroina tragica, capace di andare incontro al suo destino con consapevolezza e lucidità. Ancora una volta i Greci ci parlano da lontano tracciano la via che unisce passato e presente.

Lo spettacolo affronta il tema dei diritti umani, della pena di morte e del coraggio di lottare per sovvertire le regole ingiuste. Nella disobbedienza di Antigone c’è l’affiato di un amore universale, incondizionato, che va oltre i legami di sangue. Il personaggio tratteggiato è quello di una giovane donna che ama al di là del legame naturale e di ogni possibile comprensione umana. Lo scenario è quello di un conflitto, ma sfugge metaforicamente a una connotazione precisa, per alludere metaforicamente a ogni esperienza bellica. La drammaturgia infatti risulta composita: partendo da Sofocle, arriva ai luoghi contemporanei segnati dalla guerra, dalla violenza e dalla sopraffazione. Antigone combatte la sopraffazione, l’abuso, e rappresenta l’elogio della disobbedienza, come nella riproposizione di Anouilh, o diviene l’emblema della scelta come in “Fuochi” della Yourcenar. In ogni caso, la principessa tebana è una paladina dei diritti civili e ne combatte ogni violazione. Con l’eroina sofoclea assistiamo alla storicizzazione dell’individuo e delle sue decisioni: Antigone è sostanza etica pura come sosterrà Hegel e come verrà ribadito nello studio di George Steiner “Le Antigoni”.

Eschilo, con l’Orestea, aveva affermato la necessità della democrazia, sancendo il passaggio dallo stato di natura allo stato di diritto; Sofocle mette in discussione tale diritto e opera una distinzione tra le leggi “giuste” e le leggi inique, frutto di un interesse dello Stato, spesso in disaccordo con le esigenze dei cittadini. Aspetto questo che conferisce all’opera una modernità straordinaria, abbracciando una tematica che noi uomini contemporanei ci troviamo ad affrontare tutti i giorni.

Lo spettacolo vede protagonista Jun IchiKawa, attrice italo giapponese, nota per importanti interpretazioni sul grande schermo, che incarna con grande intensità la tragica vicenda della giovane Antigone.